Il primo Ordine degli Architetti di Bologna nasce ufficialmente nel 1926 ma la creazione embrionale di un’associazione culturale di architetti e ingegneri, risale a qualche decennio prima. Il “Circolo Tecnico di Architetti e Ingegneri” di Bologna fu fondato nel 1876; vi aderivano vari docenti dell’ambiente accademico felsineo e liberi professionisti della città. Il Circolo era vissuto come un luogo di confronto e di dibattito delle nuove tendenze e correnti stilistiche che dall’Unità d’Italia in poi stavano attraversando la neonata nazione.
Dopo mezzo secolo di libero associazionismo l’anno successivo l’emanazione del Regio Decreto 2537 del 1925, prende vita il primo Ordine degli Architetti e degli Ingegneri dell’Emilia Romagna. La convivenza tra le due categorie però, non ha lunga vita: nel 1929 avviene la scissione e nascono due Ordini distinti. Da quel momento in poi la storia dell’Ordine degli Architetti di Bologna spesso si sovrappone e riflette la storia della città. Gli architetti bolognesi diventano subito protagonisti nel panorama culturale del periodo e gli esponenti più prestigiosi (Vaccaro, De Angeli, Santini e altri) realizzano opere di rilevanza nazionale, sia a Bologna, sia al di fuori dei confini regionali.
Con l’emanazione dei provvedimenti che ampliavano il potere di controllo dei sindacati dei fasci e delle corporazioni sulle organizzazioni professionali – 1926 – i procedimenti per le elezioni dei presidenti degli Ordini, non sempre erano rispettati e osservati scrupolosamente. Inoltre, conseguenza degli effetti dell’epurazione post bellica, molti documenti inerenti la gestione degli Ordini furono occultati o eliminati. Per tali motivi, attualmente non sono più reperibili i nomi dei presidenti degli ordini professionali ante guerra.
Il 2° conflitto mondiale interruppe bruscamente una stagione di grandi progetti, ma il periodo post bellico, superata la fase dell’emergenza, vide nuovamente gli architetti bolognesi protagonisti di numerosi progetti e opere.
L’Ordine dell’Emilia Romagna si ricostituì nel 1946 e sotto la guida dell’Arch. Enea Trenti riprese immediatamente la sua attività istituzionale e culturale.
La fase della ricostruzione degli anni ‘50 e lo sviluppo degli anni ‘60 rappresentarono opportunità straordinarie in cui gli architetti bolognesi dimostrarono tutta la loro capacità di urbanisti e progettisti. Con il sostegno dell’Ordine degli Architetti e in particolare dei Presidenti Santini prima, e Trebbi poi, a Bologna furono realizzate grandi opere come la fiera, l’aeroporto, la tangenziale, chiese, scuole e tutta una rete di servizi che ancora oggi costituiscono una parte significativa del tessuto urbano. L’ambiente culturale offriva ottime opportunità anche per accogliere progetti e opere di architetti di fama nazionale e internazionale. A Bologna approdarono architetti del calibro di Benevolo, Melograni, Giura Longo, Alvar Aalto, Kenzo Tange e lo stesso Vaccaro, che dopo essersi trasferito a Roma, in più occasioni tornò a progettare a Bologna.
Gli anni ‘80 e ’90 videro invece fasi alterne tra sviluppo e crisi economiche che si intrecciarono con le vicende politiche del paese. L’Ordine degli Architetti dell’Emilia Romagna si trovò a gestire il fenomeno esponenziale dei nuovi iscritti. In pochi anni si passò da 1800 iscritti regionali (1985) a circa 5000 iscritti del 2000. Nel frattempo tutte le Province della Regione avevano costituito propri Ordini autonomi, distaccandosi da Bologna che dal 1990 istituì ufficialmente l’Ordine degli Architetti di Bologna con 650 iscritti. Nel 1995 gli iscritti erano già saliti a 1050 e 10 anni dopo, nel 2005 superavano di poche unità i 1500; mentre alla data del 31-12-2014 sono 1878, evidenziando per la prima volta nella storia del nostro Ordine, una leggera diminuzione rispetto al dato Ordine degli Architetti di Bologna dell’anno precedente, che aveva visto il numero massimo di iscritti: 1891.
Nonostante la frammentazione degli Ordini provinciali - fenomeno diffuso a livello nazionale, oggi si contano 105 Ordini su 108 provincie - l’Ordine di Bologna è sempre stato un solido punto di riferimento non solo per gli Ordini regionali, ma anche a livello nazionale; l'Arch. Nevio Parmeggiani ha ricoperto la carica di Consigliere all’interno del CNAPPC dal 1997 al 2011, incarico attualmente esercitato dall’Arch. Alessandro Marata, recentemente rieletto fino al 2020.
Presidenti dell’Ordine dal dopoguerra ad oggi:
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1946-1954 Enea Trenti
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1954-1958 Francesco Santini
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1958-1968 Giorgio Trebbi
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1968-1970 Italo Bianco
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1970-1975 Ernesto Sciomachen
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1975-1990 Graziano Trippa
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1990-1997 Nevio Parmeggiani
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1997-1998 Vittorio Camerini
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1998-2005 Stefano Zironi
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2005-2011 Alessandro Marata
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2011- 2021 Pier Giorgio Giannelli
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2021- in corso Marco Filippucci