Nell’ambito della XVI edizione della manifestazione Il Rumore del Lutto, sabato 8 ottobre, alle ore 20.30, presso il Teatro Farnese a Parma, avremo il piacere di assistere alla lectio magistralis di Anna Heringer, progettista tedesca, attivista, tra i principali esponenti di un’architettura che si fonda sull’uso di materiali, tecniche e manodopera locali.

L’evento, che inaugura la rassegna, è organizzato dall’Ordine degli Architetti PPC di Parma e da AMA – Accademia Mendrisio Alumni in collaborazione con Il Rumore del Lutto, a cura di Francesco Di Gregorio ed Eleonora Caggiati, con il patrocinio della Federazione Ordini Architetti PPC dell’Emilia-Romagna. Modera la serata Giulia Mura, architetto e giornalista di Artribune.

La conferenza sarà in inglese con traduzione simultanea.

L’incontro sarà trasmesso dalle ore 20 di domenica 9 ottobre sul canale YouTube dell’Ordine degli Architetti di Parma.

L’architettura di Anna Heringer racconta da sempre il tema della sostenibilità ambientale in relazione a quello della bellezza, intesa come superiore armonia di tutti i suoi elementi. Il valore di un’opera costruita dipende dalla sua capacità di entrare in relazione con il luogo in cui sorge e per cui è stata progettata. Tale relazione deve fondarsi sull’armonia tra la forma, la struttura architettonica e il contesto socioculturale in cui l’edificio si inserisce e per cui sarà vissuta e utilizzata. Afferma infatti Anna Heringer: “La visione alla base e la motivazione del mio lavoro è esplorare e utilizzare l’architettura come mezzo per rafforzare la fiducia culturale e individuale, per sostenere le economie locali e per promuovere l’equilibrio ecologico.”

“La scelta di invitare Anna Heringer”, spiega Francesco Di Gregorio, consigliere dell’Ordine degli Architetti di Parma e Presidente di AMA “nasce dalla volontà di approfondire il tema della sostenibilità ambientale attraverso un approccio solidale e sperimentale, senza limitarci ad assecondare le tendenze del momento, ma aprendo lo sguardo a prospettive più ampie sulle contraddizioni del nostro tempo.”

Riflettendo sull’evidente difficoltà globale di adottare una progettualità sostenibile in architettura, Anna Heringer sostiene che, a livello irrazionale, l’ostacolo maggiore per l’essere umano è la paura della morte e l’impossibilità di accettarla come evento naturale. “In funzione di questa paura, noi cerchiamo di costruire con i materiali più durevoli, usando più acciaio, cemento e stabilizzanti di quanto sia necessario, cerchiamo di realizzare le superfici più perfette, che non presentino tracce di degrado. Questo alla fine porta a un uso eccessivo delle risorse, montagne di rifiuti ed esaurimenti mentali dell’individuo, causati dalla corsa a raggiungere la perfezione.”

Non accettando la vulnerabilità come fattore naturale, la nostra architettura continua a ignorare i valori intrinseci delle strutture vernacolari, che secondo Heringer “irradiano un’autenticità e una naturale unicità, una forza senza sforzo” e dei materiali reperibili in loco, di cui si possono conoscere le specificità e i comportamenti in relazione alle condizioni climatiche.

Tra questi Anna Heringer predilige la terra: “La vulnerabilità della terra, il materiale con cui lavoro maggiormente, l’ha resa il campione dei materiali da costruzione sostenibili. È l’unico materiale che puoi prelevare dal suolo, incastrare in muri portanti senza aggiungere nulla, riciclare all’infinito senza alcuna perdita di qualità e – una volta non più necessario – restituire al terreno da cui è venuto e costruirvi un giardino. Un cerchio perfetto.”

Secondo Anna Heringer, l’unica strada per sconfiggere la paura della vulnerabilità umana è dunque l’amore, di cui la bellezza è espressione formale: “Quando agiamo per amore e con cura – verso il nostro pianeta, verso le altre persone, una comunità…, la sostenibilità accade naturalmente.”

Cresciuta a Laufen, una cittadina nei pressi di Salisburgo, all’età di 19 anni Anna Heringer ha vissuto in Bangladesh per otto mesi, dove ha avuto la possibilità di imparare il significato della parola sostenibilità dalla ONG Dipshikha, con cui ha collaborato. La principale lezione ricevuta è aver compreso che la strategia di sviluppo migliore consiste nel fidarsi delle risorse esistenti e localmente disponibili e nel trarne il meglio invece di dipendere da forze esterne.

Dal 1997 Anna Heringer è stata attivamente coinvolta nella cooperazione allo sviluppo in Bangladesh. Il progetto del suo diploma, la METI School a Rudrapur, è stato realizzato nel 2005 e ha vinto il prestigioso Aga Khan Award for Architecture nel 2007. Da quel momento Anna Heringer si è concentrata sull’uso di materiali da costruzione naturali, come fango, bambù e paglia, sulla valorizzazione delle risorse umane locali, e sull’applicazione di competenze globali, realizzando negli anni svariati progetti in paesi dell’Asia, dell’Africa e anche dell’Europa.

Oggi è professore onorario presso UNESCO Chair of Earthen Architecture, Building Cultures, and Sustainable Development, è stata visiting professor in varie università come Harvard, ETH Zurigo, TU Monaco, Stoccarda e Linz e tiene conferenze in tutto il mondo, tra cui TED.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti: il New European Bauhaus Prize 2021, Philippe Rotthier European Prize for Architecture 2021, Archdaily Building of the Year 2020, l’OBEL Award 2020, il Global Award for Sustainable Architecture, il Curry Stone Design Prize, il Femmes Architects Award 2020, il Loeb Fellowship presso la Harvard Graduate School of Design e il RIBA International Fellowship. Il suo lavoro è stato ampiamente pubblicato ed esposto al MoMA di New York, al V&A Museum di Londra, al Museo ICO di Madrid e alla Biennale di Venezia, tra le altre sedi.

Conferenza in inglese con traduzione simultanea.

Evento gratuito con posti limitati.

Per il pubblico prenotazione/disdetta: formazione@archiparma.it

Per architetti: iscrizioni su Im@teria, 2 cfp

L’incontro sarà anche trasmesso in differita su canale YouTube dell’Ordine degli Architetti di Parma. La visione da diritto a 2 cfp. Per l’ottenimento dei crediti formativi per gli architetti è obbligatoria la registrazione su Im@teria entro il 06/10 e il successivo invio del codice di verifica, indicato in sovrimpressione durante la trasmissione, all’indirizzo formazione@archiparma.it).