Seminario a cura di Agorà in collaborazione con Confindustria Ceramica e Federbeton


La neutralità climatica degli edifici entro il 2050 è un obiettivo realizzabile?

Importanti normative europee in dirittura d’arrivo proprio per il 2024 forniranno nuove regole più stringenti.
Si tratta della revisione della ormai nota Direttiva “Case green” (Direttiva sulla prestazione energetica in edilizia, EPBD) e dell’aggiornamento del Regolamento sui prodotti da costruzione (CPR), con il nuovo obbligo di dichiarare il requisito di sostenibilità per tutti i prodotti da costruzione immessi sul mercato europeo. La direzione è tracciata: la sfida globale verso la decarbonizzazione e la sostenibilità è aperta e il settore edile deve fare la sua parte, mettendo in primo piano temi come la salubrità, il benessere, il bilancio costi/benefici, il principio di neutralità tecnologica, la durabilità e l’approccio circolare dell'intero edifificio e dei materiali che lo compongono.
A che punto siamo in Italia? Certamente i CAM Edilizia per gli appalti pubblici, in vigore dal 2022, hanno già tracciato una strada virtuosa verso gli obiettivi del Green Deal europeo, per ridurre al minimo l’impronta degli edifici attraverso il riconoscimento dell’LCA (Life Cycle Assessment) come strumento di rendicontazione ambientale. E’ ormai chiaro che le scelte strategiche nella progettazione di un edificio non possono più obbedire a vecchi preconcetti basati su indicazioni generiche verso l’utilizzo di materiali specifici ritenuti aprioristicamente sostenibili e che la soluzione progettuale migliore va trovata di volta in volta utilizzando un rigoroso metodo di analisi LCA. Sta a noi, come professionisti della filiera, cambiare rotta e acquisire sempre maggiore consapevolezza in tal senso, così da adottare di volta in volta le soluzioni e le strategie progettuali ottimali.
 

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