Bike Tour

Un itinerario tra centro storico e fuori città, ricercando tracce di memoria e presenze che possano testimoniare momenti intensi dell’urbanistica e della vita sociale nella Bologna novecentesca, quando si affrontarono nel breve e lungo periodo i mutamenti causati dalle guerre mondiali e dalle vicende economiche dell’intero paese, fino alle emergenze abitative che con varia natura si manifestano nella città di oggi.
Il tragitto intreccia le vicende della riforma urbana attuata dalla fine dell’800 in poi entro le mura, caratterizzata da una forte speculazione fondiaria, con la dislocazione verso le periferie degli apparati di accoglienza delle masse popolari meno abbienti, nei nuclei abitativi appositamente concepiti, a volte in forme anche provvisorie. Una provvisorietà ben manifestata nel caso dell’Ospedale Militare Baraccato in zona Beverara, che accomuna le emergenze della prima guerra mondiale a quelle successive degli esodati dalle campagne o dalle casupole del centro storico, cancellate dagli sventramenti della ristrutturazione urbanistica attuata fino alla fine degli anni Trenta.
Percorrendo un anello di periferia e attraversando spazi oggi ravvisabili e riconoscibili rispetto alla loro origine solo per debolissime tracce, ormai assorbiti dalla città canonicamente costruita all’intorno, si raggiungeranno altri ambiti di testimonianza, legati sia all’esperienza delle case Popolarissime, risposta razionalistica ai problemi dell’abitare, sia alle azioni di assistenza delle opere di carità, come quella di Padre Marella, che con il suo lavoro ha contrassegnato vari luoghi della città e del suburbio.
Sullo sfondo di questa città mutante scorre il tratto unitario dei portici bolognesi, che in più occasioni hanno dato un tetto ad abitanti senza casa, e tuttora lo danno. E che un riparo offrono per le piccole emergenze quotidiane di ognuno: un acquazzone, il solleone, i venti freddi dell’inverno.

3 CFP

Iscrizioni a segreteria@archibo.it indicando nome - cognome - codice fiscale
Referente: Daniele Vincenzi tel 328.3429737 (da contattare in caso di tempo incerto o per emergenze)

Al termine dell'itinerario, presso il Padiglione dell'Esprit Nouveau, sarà possibile visitare la mostra Abitare l'emergenza-Immagine e responsabilità sociale
Negli spazi iconici del Padiglione de L’Esprit Nouveau, Silvia Camporesi, Luca Capuano, Allegra Martin e Alessandro Imbriaco (con la curatela di Azzurra Immediato), generano una mappatura in grado di indagare secondo abbecedari plurimi, quanto e-merge dalla condizione dell’abitare emergenziale, riflessione e scrittura fotografica di un modus vivendi imprevisto ma forse non imprevedibile. I quattro artisti diventano interpreti e traduttori di un focus attuale seppur senza tempo, una indagine di matrice sociale, storica, civica, urbanistica e architettonica che affonda le sue radici proprio laddove l’occhio – principe degli strumenti fotografici – mostra una prospettiva e una pars costruens inattese in chiave proto-progettuale e meta-reale, volano simbolico e funzionale per l’architettura del futuro.

Mostra collettiva fotografica a cura dell’Ordine degli Architetti di Bologna in collaborazione con Azzurra Immediato.
1 CFP in autocertificazione

In conclusione è previsto per i partecipanti un piccolo ristoro.

 

Cara Casa. Il festival itinerante sull’abitare tra Milano, Genova, Venezia e Bologna si compone di varie iniziative a cura dei vincitori che si svilupperanno nelle diverse città coinvolte e in particolare, l'Ordine di Bologna proporrà una serie di appuntamenti sul tema "Abitare l'emergenza" nel periodo 15-30 aprile 2023.
Info complete sugli appuntamenti di Bologna in questo sito: link
Info su tutte le inziative degli altri pantner per gli appuntamenti a Milano, Genova e Venezia nel sito dedicato festivalcaracasa.it