La Legge Urbanistica, dal titolo “Disciplina regionale sulla tutela e l’uso del territorio”, che a breve sarà discussa presso l’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna, si pone l’obiettivo di un limitato consumo di suolo nei prossimi anni, onde giungere nel 2050 al saldo zero; la proposta contiene molti aspetti positivi di principio, gli strumenti adeguati per perseguirli, nonché prevede una significativa semplificazione dei processi di pianificazione, rendendo gli strumenti a disposizione piuttosto flessibili ed adeguati ai tempi in cui essa viene ad operare.
Tuttavia non possiamo non notare la presenza di alcune incertezze e timidezze che ne potrebbero limitare l’efficacia, depotenziando alcuni aspetti innovativi che vi sono contenuti, e più in generale il ricorso alla rigenerazione urbana sostenibile che è il motore del modello di sviluppo dei prossimi anni; rileviamo altresì alcune possibili criticità legate al periodo transitorio, nel quale si potrebbe verificare un certo moto verso l’attuazione di piani che se non opportunamente controllata, potrebbe portare ad un incremento spropositato del consumo di suolo, venendo a vanificare i presupposti ed i principi della Legge.

Gli strumenti messi in campo dalla NLUR sono sicuramente quelli necessari: incentivi e disincentivi economici ed urbanistici, flessibilità degli interventi, degli standard e degli usi ecc. ecc. tuttavia riscontriamo numerose possibili deroghe che potrebbero indebolire il percorso verso la rigenerazione urbana che dovrebbe invece essere la stella polare di questa legge.

L’Ordine degli Architetti di Bologna, pur avendo partecipato nell’ambito della Federazione regionale, ai tavoli di discussione con le altre professioni, ritenendo un proprio dovere il segnalare le criticità sopra riscontrate, ha condiviso con Legambiente Emilia Romagna alcuni emendamenti per i quali esiste una piena sintonia; tali emendamenti, fatti nel pieno spirito collaborativo, vanno nel senso di un rafforzamento dei principi ispiratori della Legge, al fine di migliorare la qualità socioambientale ed urbanistica del nostro territorio.

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