Ai colleghi iscritti ad Inarcassa

Prima di passare alle notizie vere e proprie, è necessario spiegare brevemente il funzionamento dei due principali organi di gestione di InarCassa: il CdA (Consiglio di Amministrazione, composto da 11 Delegati), e CND (Comitato Nazionale dei Delegati, composto dai restanti 209 Delegati):

- Entrambi gli Organi esercitano un controllo reciproco l’uno sull’altro, una sorta di meccanismo di sicurezza e di protezione del patrimonio, che rende il CdA impotente se non autorizzato a operare dal CND, cioè dal voto di tutti i Delegati.

- Tutti i provvedimenti e le delibere infine, sono soggette al controllo e a volte anche all’approvazione dei Ministeri vigilanti (Ministero delle Finanze, Ministero del Lavoro, Ministero di Giustizia).

- Il CND funziona come un Parlamento; I Delegati possono presentare proposte e provvedimenti, che si votano a maggioranza. Anche il CdA può presentare proposte, provvedimenti e le delibere, mentre è suo obbligo predisporre e presentare i Bilanci (di previsione e consuntivo).

- Il CdA dispone solo di una somma limitata per provvedimenti urgenti e immediati, circa 10 milioni di euro, e di questi nella riunione del 13 marzo, ne ha stanziati immediatamente 8 per l'urgenza sanitaria immediata, per gli iscritti colpiti da Covid-19.

- Nella riunione del 18 marzo, il CdA ha "impegnato" una somma molto importante, 100 MILIONI di euro, con apposita determina del Presidente, ma non essendo autonomo e non potendo impegnare e spostare in Bilancio somme così importanti, è necessario che questo stanziamento sia approvato dal CND.

Fatta questa doverosa e sintetica premessa, ora sarà più semplice illustrare i passaggi successivi e necessari.

La determina del CdA ovviamente, non basta a rendere operativo il finanziamento dei 100 milioni. Prima occorre l’approvazione del CND, che deve analizzare e stabilire i meccanismi del provvedimento. Ad esempio, deve stabilire a chi e quanto devolvere somme a fondo perduto, a chi invece erogare prestiti a tasso zero, e prendere in considerazione tutte le eventualità e le casistiche che posso verificarsi su TUTTO il territorio nazionale. Non sarà così semplice, perché si dovranno individuare fasce di reddito, dare di più a chi guadagna di meno, stabilire soglie di reddito oltre le quali non sarà consentito accedere alle misure di sostegno, e altre clausole per evitare di erogare finanziamenti “a pioggia”, che risulterebbero insignificanti e di nessun aiuto.

Oltre a questo passaggio, non va dimenticato il vaglio dei Ministeri vigilanti, che dovranno approvare la Delibera del CND, per cui l'iter non sarà breve. A tutto questo, si aggiunga che in questo momento non è consentito convocare il CND. Tenuto conto dell’impossibilità di riunirsi e votare in seduta plenaria, la direzione sta approntando un canale streaming e il prossimo CND sarà tenuto online, ma ci vuole ancora tempo per predisporre collegamenti per tutti i 220 Delegati. Le previsioni ipotizzano che non sia possibile prima della settimana prossima. Solo allora il CND sarà messo nelle condizioni di collegarsi, discutere e votare urgentemente, il provvedimento attuativo.

È evidente che alla luce di quanto sopra esposto, non si può anticipare alcuna certezza, ma semplici ipotesi prive di riscontro, solo appunti di viaggio.

Alcuni Delegati hanno già attivato canali di confronto, cui partecipo anch'io, e stiamo valutando varie proposte. Ad esempio, sollevare da qualsiasi versamento di contributi, tutti gli iscritti per un anno intero, riconoscendo comunque l'anzianità contributiva del 2020. Oppure, c'è chi suggerisce di non versare fino a ottobre 2020 e poi lasciare libertà di scelta: versare o no i contributi del reddito 2019, o rateizzare i versamenti in 3 anni. Altri propongono di sommare il reddito 2019 al reddito 2020 su cui calcolare i relativi contributi da versare solo nel 2021-2022. C’è anche il "partito" del debito o anticipo contributivo che in sintesi, significa prelevare dal montante contributivo dell’iscritto che ne fa richiesta, una somma x a sua scelta, max. 10.000 euro, e trasformarla in un debito con se stesso, da restituire senza interessi in 5 anni, o con interessi in 10 anni. Il finanziamento potrebbe in alternativa essere considerato un anticipo sulla pensione dell’iscritto, somma che sarà scalata alla richiesta del trattamento pensionistico a 67 anni.

Da non dimenticare che InarCassa non ha soldi "suoi", ma versamenti/risparmi appartenenti a 169.000 iscritti, che ammontano a 11 MILIARDI e 500 Milioni di patrimonio. Se InarCassa “regala” a qualcuno, significa che sottrae a qualcun'altro e non può farlo. Nessun iscritto sarebbe felice di sapere che gli sono sottratti suoi contributi per darli a un altro, anche se sotto forma di aiuto di emergenza. E dunque, viene naturale la domanda: ma allora quei 100 milioni da dove si prendono?

InarCassa li prende attingendo dagli interessi conseguiti con gli investimenti del 2019. Interessi cha ammontano a 550 milioni di euro. Un ottimo risultato ottenuto da un pacchetto azionario e obbligazionario che ammonta a 9 Miliardi. Ovviamente, questa redditività è conseguita utilizzando i contributi che ogni singolo iscritto ha versato fino ad oggi, e dunque, sono utili che dovrebbero essere distribuiti in quota percentuale su ogni singolo montante. Altro elemento da non dimenticare, è che questi utili, sono tassati dallo Stato con una percentuale del 26%, pari a circa 140 milioni.

Sarebbe auspicabile che il Governo, una tantum, rinunciasse a questa tassazione sugli utili del 2019 ed ecco che InarCassa disporrebbe di ulteriori 140 milioni da gestire per l’emergenza. Siamo fiduciosi, il Governo deve fare la sua parte, InarCassa lo ha già fatto; il Governo dovrà immettere moneta nel sistema economico italiano, InarCassa farà di tutto per agevolare il credito, e soprattutto essendo l’Ente di gestione dell’accantonamento previdenziale degli iscritti, ma farà di tutto per sostenere i liberi professionisti in questo delicato momento.


Sul sito di InarCassa è già pubblicata la delibera inerente il CdA del 25 marzo (link), queste ed altre misure, saranno tutte volte ad aiutare gli iscritti, e confidando di fornirvi a breve altre novità e informazioni, raccomandando a tutti di controllare periodicamente il sito di InarCassa (link).

Vi invito anche a leggere l'approfondimento:
Decreto cura Italia e liberi professionisti (link)

 

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Un augurio e un auspicio per tutti: uniti, ce la faremo.

il delegato, arch. Lucio Tellarini